Il mio #Expo2015 dalla A alla Z

Odio le code!

Uscito dal grembo materno piansi dalla rabbia per aver perso 9 mesi di vita che nessuno mi restituirà.

Amo l’Italia!

Per questo me ne sono andato all’estero, per amarla fino alla follia, come si ama qualcosa lontano e idealizzato.

Da qui nasce la voglia di visitare #Expo2015, per vedere quale dei due sentimenti avrebbe avuto il sopravvento.

Odi et amo, che vinca il migliore.

Anziani – Protagonisti assoluti di questo evento, almeno dai 65 anni all’insù. Le case di cura del milanese sono state assaltate e saccheggiate da figliol prodighi alla ricerca della preziosa arma taglia coda, la stessa alla quale non rivolgevano parola dal Cenone di Natale del ’97.

Bambini – Cambia l’età ma non la sostanza. Gli economisti lo hanno definito l’ultimo esempio di sharing economy, il single sitter. Le quotazioni di un bimbo accompagnatore ad Expo hanno toccato i 5.000€ nei fine settimana più gettonati. Si vocifera che una coppia del varesotto con 3 gemelli abbia fatturato qualcosa come 200.000€, la finanza è già sulle loro tracce.

Code – Probabilmente il vero tema conduttore di Expo. Lunghe, corte, larghe, strette, a chiocciola, a zig zag, ad minchiam, alla bersagliera, se ne sono viste di tutti i colori. Sembra che due turisti tedeschi che stavano cercando di capire il verso della coda del padiglione Italia siano stati ricoverati al Niguarda in stato confusionale.

Limbo verboten – #Expo2015

Decumano – Dopo essere stato snobbato per secoli il Decumano ritorna alla ribalta nello Zingarelli 2016. Punto di riferimento essenziale per i migliaia di dispersi tra un padiglione e l’altro. “Dove sei?” “Sul decumano!” “Sì, ma dove di preciso?” “Davanti al padiglione con la coda a chiocciola!” “Si ma quale?” “Quello con la bandiera a strisce” “tu tu tu tu…”

Expo – Dopo questa prova sono certo che nel 2017 saremo prontissimi, faremo vedere al mondo intero di cosa siamo capaci. #ForzaKazakhstan

Farewell – Non contenti di aver realizzato uno dei padiglioni più azzeccati e interessanti la Santa Sede ha lasciato un messaggio che non lascia scampo alle “anime” di passaggio. Che poi chiedano un contributo economico per un santino di Francesco, vabboh, glielo perdoniamo! #Amen

Congedo di oboliana memoria – #Expo2015

Giappone – Per far rivivere al meglio un viaggio nel Sol Levante la coda durava in media quanto un volo Fiumicino-Tokyo. Coloro che uscivano gridavano ai quattro venti “Però valeva la pena” con il sorriso tipico di chi ha appena perso 100 euro al gioco delle tre carte.

Qualche furbetto è riuscito ad entrare in un baleno, ecco la video testimonianza.  

H2O – Plauso agli organizzatori, acqua gratuita disseminata per tutti i 110 ettari della Fiera. Se Expo non ha risolto i problemi alimentari del pianeta ha sicuramente alleviato la sete dei visitatori.

Italia – Ritardi, caos, code. Nemmeno il miglior sceneggiatore di Hollywood avrebbe potuto rendere una fiera il manifesto della nostra cultura. Si vocifera che lo stesso board è stato selezionato per i festeggiamenti dei 70 anni della Repubblica del 2016. Emanuele Filiberto testimonial? #RePerUnGiorno

Lenzuolo – Perché comprarsi il Passaporto ufficiale di Expo (?! n.d.r.) quando si può portare un lenzuolo dove poter collezionare i timbri dei vari padiglioni? Lenzuolo a parte (l’ho visto, giuro sui miei figli) la sfida a chi avesse il maggior numero di timbri è stata spietata. Quello del Giappone è valutato al momento quanto un Gronchi Rosa.

Ma dove vai se il passaporto ufficiale non ce l’hai? – #Expo2015

McDonald’s – Ahinoi vincitore morale di questo Expo. “Nutrire il pianeta, energia per la vita” ? Alle casse dei Mc c’erano file triple rispetto al presidio Slow Food. C’è qualcosa che non va, ed Expo questa volta non c’entra niente…

Alimentazione sdrucciolevole – #Expo2015

Novecento – Il Museo che ho deciso di visitare nel mio secondo pomeriggio lumbard, quello piovoso, dopo aver preso acqua sufficiente per irrigare una risaia del vercellese per un anno. Scelta felicissima, nonchè fortunata, visto che il martedì dopo le 14:00 l’ingresso è gratuito (provare per credere nonostante il sito ufficiale non lo riporti). Si trova in Piazza Duomo, lato opposto alla Galleria. Si possono ammirare Carrà, Balla e altri maestri del ‘900 italiano e non solo. Se proprio non ve ne frega niente dell’arte andate a cagare… nel senso che potete vedere la merda d’artista di Piero Manzoni.

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Merda d’artista – Piero Manzoni, Museo del Novecento

Ogni riferimento a code, attese o file realmente accadute è tristemente reale

Passeggini – Introvabili nei negozi di articoli per bambini per settimane. Amazon è andato in down e tanti italiani sono andati alla ricerca di passeggini della loro infanzia. Sì, anche i passeggini erano un’arma taglia coda in molti padiglioni. Così improbabili bambini di 7 anni con una barba alla Cristian Göran sono stati incastonati dai genitori in abitacoli di fortuna. La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia ha preventivato 300 milioni di spese per correggere i danni alle colonne vertebrali dei poveri malcapitati.

Quanta gente! – Avrà forse stentato all’inizio, ma avere 20 milioni di visitatori per un evento sulle code è un primato imbattibile!

Ramses XI – Il nostro caro Ramses, foto in basso, è l’emblema di tutti i mercatini delle pulci presenti nei padiglioni, soprattutto in quelli clusterizzati. Piuttosto che nutrire il pianeta hanno puntato a denutrire il portafogli dei visitatori. #UltimoFaraone

Ramses

Ramses XI, l’ultimo faraone! – #Expo2015

Scolaresche – Lode a tutti gli Istituti che hanno portato i loro alunni ad Expo. Non c’era migliore occasione per apprendere l’ABC della cultura italiana che li accompagnerà per tutta la loro vita, dalle poste agli uffici comunali, dalle segreterie universitarie al casello autostradale… #LaCoda

Turisti internazionali – Era la prova del nove, il mondo ci guardava e non potevamo fallire. I numeri provvisori sembrano dare ragione agli organizzatori, milioni di turisti di mezzo mondo hanno invaso Milano e la Lombardia. Ottima prestazione anche degli addetti ai lavori che hanno fronteggiato senza batter ciglio la babele linguistica degli stranieri in visita. Ad oggi i più presenti sono i Campani, seguiti da Veneti e Toscani.

UK – Sembra che quando abbiano scelto come tema il food il capo del Comitato inglese si sia suicidato gettandosi in una friggitrice di Fish&Chips. Onore quindi al successore che ha centrato il topic come pochi e ha realizzato un padiglione suggestivo ed educativo, l’unico di quelli che ho visitato con una guida che spiegava in tempo reale il concept del padiglione. #WellDone

uk expo 2015

Tetto padiglione UK – #Expo2015

Vino – In vino veritas… il padiglione vino mi è (de)gustato. Autentico, legato alle origini, celebrativo ma non troppo, ha evitato di cadere nel barocco (come troppo spesso accade in Italia). Simpatica la degustazione dei 1300 vini italiani regione per regione. Forse gli assaggi potevano essere un po’ più abbondanti ma se andate a un’esposizione universale sull’alimentazione per ubriacarvi avete un problema! #Parliamone

Wifi – Complimenti agli organizzatori e ai provider. La rete wifi ha retto alla grandissima nonostante decine di migliaia di connessioni al giorno. E dire che in molti altri eventi al terzo device connesso suona l’allarme antincendio! Sembra che una coppia di genovesi sia riuscita a scaricare tutte le serie di Game of Thrones in fila al padiglione del Giappone.

Zero – Come il padiglione che non sono riuscito a visitare nonostante i molteplici tentativi. I tempi di attesa invece che zero tendevano all’infinito!

padiglionezero

@AskExpo Illuminami – #Expo2015

*I contenuti editoriali provengono dall’esperienza del sottoscritto nelle giornate del 12 e 13 ottobre 2015, ringrazio Unamandarina per avermi aiutato a digerire la fila del Giappone in 13 secondi!

Dedicato a Claudio e Sara, splendidi padroni di casa questi giorni, meravigliosi amici il resto della vita.

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