Ho visto un Re. In carne e ossa, o meglio in posa futurista, mentre sfrecciava in auto sulla Utarakit Road di Krabi, salutando dal finestrino le centinaia di persone che lo aspettavano sul ciglio della strada, rigorosamente in ginocchio o sedute in segno di rispetto. Tutti tranne me, che sono balzato come un macaco su un pick up per provare a immortalare il nuovo sovrano thai, Re Vajiralongkorn, ahimè senza fortuna.

Gente in strada aspettando il passaggio del Re Vajiralongkorn
Sono da poco tornato da un viaggio in Thailandia, Paese magico pervaso da volti sorridenti. Punto. Non mi dilungo sul viaggio in sè perché c’è già qualcuno che racconta questa terra in modo impeccabile e soprattutto con amore, dote rara ai giorni d’oggi. Andrea vive a Bangkok da un bel po’ e descrive nel suo diario le sue peripezie in Thailandia, ma non solo. Ho avuto la fortuna di incontrarlo quasi per caso (grazie Fabila!) e il piacere di essere stato introdotto da lui e dai suoi amici thai alla cultura di questo straordinario Paese.

Effige commemorativa del vecchio re Bhumibol nel Siam Center di Bangkok
Il 13 ottobre scorso è venuto a mancare a Bangkok Re Bhumibol Adulyadej. In carica dal 1946 era il monarca più longevo sulla terra, titolo ora passato alla regina Elisabetta II. In tutto il Paese è stato decretato un anno di lutto nazionale (un anno!) e in ogni angolo della Thailandia spiccano ritratti ed effigi del vecchio sovrano. Percorrendo la nazione con qualsiasi mezzo di trasporto e parlando con gente di ogni tipo ed estrazione sociale ho capito che l’amore per Rama IX, questo il suo nome dinastico, è un misto di ammirazione e fede. Ammirazione per il monarca inventore a fianco dei più deboli; diversi i brevetti registrati da Bhumibol, in gran parte dedicati a migliorare le condizioni di vita dei suoi sudditi. Fede per un uomo che ha garantito continuità istituzionale durante 70 anni di storia, nonostante 15 colpi di stato tentati, di cui 9 portati a termine.

Scatto ricordo con la foto del nuovo re Vajiralongkorn – Tiger Cave, Krabi
Massimo rispetto per chi ci crede, ma sono nato repubblicano e repubblicano morirò. Mai dire mai, è vero, ma la mia testaccia dura questa volta avrà la meglio. Non ho mai capito e mai capirò perchè la nascita dovrebbe essere una discriminante. Tutti dovrebbero avere la possibilità di aspirare a qualsiasi carica e/o posizione nella loro vita. Se c’è una cosa che i miei genitori mi hanno insegnato è che nessuno ti regala niente, e devi faticare duro per ottenere quello che vuoi dalla vita. La realtà dei fatti dimostra tuttavia che a volte il sistema non funziona alla perfezione, se George W. Bush fosse stato figlio di un postino difficilmente sarebbe divenuto il presidente della più grande potenza al mondo…
La monarchia nel 2017 mi sembra semplicemente anacronistica, come lo ius primae noctis o Ciriaco De Mita. Istituzione di un tempo che fu che ancora sopravvive a un mondo totalmente stravolto. Mi si obietterà che molti monarchi svolgono un ruolo delicato in politica estera e creano ponti commerciali tra diversi Paesi. Vero, relazioni che un buon Capo di Stato eletto democraticamente dovrebbe perseguire, né più né meno. Non sono certo gli scandali reali a spingermi contro le monarchie, il gossip lo lascio ai fan di Signorini. La mia domanda di fondo è semplice, ma finora non ho trovato alcuna risposta soddisfacente.
Perché alla nascita non dovremmo avere tutti gli stessi diritti, e gli stessi doveri?
Ho visto un re, il primo, ma forse non l’ultimo in vita. E ho provato un senso di sconforto, ho paura che torni Ciriaco De Mita!
W la Repubblica!
* Dedicato a Fabiola, una blogger, ma soprattutto una viaggiatrice, vera!