“Io sono innocente!”
Punto, senza se e senza ma. Questo è lo stato di diritto italiano, che da la possibilità a un “normale” cittadino in seguito a una sentenza di condanna di organizzare un comizio con migliaia di persone denigrando la magistratura e le istituzioni. Un discorso incentrato sui cosiddetti “loro” (giudici, sinistra, nemici generici, interisti forse) considerati come un cancro del sistema.
Il loro è un vecchio trucco della politica demagogica e populista che ha fatto di Mr B uno dei principali esponenti in Europa. Un infantile populismo costituzionale, come lo ha definito Sartori, che preferisce attaccare la magistratura (“dipendenti pubblici che hanno fatto un compitino”) e i comunisti (esistono ancora?) senza piuttosto cercare di intaccare i privilegi trasversali di mille caste che paralizzano l’Italia. Per non dire della rivoluzione liberale promessa nel ’94 … chi l’ha vista alzi la mano.
È stato interessante ascoltare la lezione di storia di un individuo quattro volte Presidente del Consiglio, che ha definito i cinque partiti democratici che hanno governato nella prima repubblica, poi spazzati via da Tangentopoli, come creatori di “benessere nella libertà e nella democrazia”.
Caro Mr. B, se il nostro debito pubblico supera il 120% del PIL, se ci portiamo avanti le conseguenze di una gestione “partitocratica” delle principali aziende del Paese e per anni abbiamo vissuto al di là delle nostre possibilità, lo dobbiamo a quei partiti che hanno garantito libertà e democrazia, vero, ma un benessere illusorio, con interessi ancora in corso.
“… io sono qui, io resto qui, io non mollo, continueremo tutti insieme a combattere questa battaglia di democrazia e di libertà e tutti insieme riusciremo a vincere e a cambiare il nostro Paese, facendolo diventare un Paese dove i cittadini non abbiano paura di trovarsi senza colpa in carcere, di vedere calpestata la propria esistenza e la propria libertà. …”
Nonostante tutto, caro Mr B, sono contento che la battaglia di democrazia e libertà vada avanti. Spero infatti che la legge diventi effettivamente uguale per tutti, che le istituzioni riescano ad arginare derive populiste, che nasca forte e robusta una cultura di legalità e di meritocrazia. Sogno uno stato moderno vincolato ai valori della Costituzione, pronto a sfidare i cambiamenti che il mondo ci impone, nella garanzia dei diritti sociali delle persone meno abbienti. Caro Mr B, dopo aver governato quattro volte negli ultimi 20 anni, penso che questa sfida non sia la sua, passo!