L’autografo che non ti aspetti!

Sono un ragazzo fortunato, non posso certo lamentarmi. Ho avuto la fortuna nella mia vita di fare una foto con Luis Sepúlveda e fare colazione nello stesso bar di Stefano Benni (senza ahimè incontrarlo). Ho letto Gomorra in pubblico con, tra gli altri, Alessandro Gassmann e ho sbeffeggiato Dj Francesco in una discoteca secoli fa. Mancava tuttavia nella mia bacheca un libro autografato direttamente dal suo autore. Un piccolo cruccio che è iniziato a diventare ancor più problematico alla luce del mio trasferimento in terra tedesca!

Luis Sepúlveda

Saccodiballe, gli amici della Uni e Luis Sepúlveda

Dopo essermi messo senza fortuna sulle tracce di Günter Grass, e aver trovato solo quelle di Rex, pensavo che l’operazione autografo dovesse essere rinviata a tempi migliori …

Fino a un giorno di marzo in quel di Düsseldorf, quando lo sguardo stanco della sera si pose su una pagina facebook peculiare che richiamò la mia attenzione, Un giorno di ordinaria malinconia, così si chiamava. Una pagina creata per pubblicizzare un libro scritto due anni fa da un giovane scrittore emergente, viva i giovani! La descrizione parlava di un tale, Claudio, che all’alba del quarantesimo compleanno si trova di fronte alla scelta più codarda e più coraggiosa che un uomo possa compiere, il suicidio! Il tutto in 95 pagine facili e veloci da digerire come un’ostia dopo una confezione di citrosodina. Uno stile fresco ma non per questo moccioso (nel senso di Moccia), battute sagaci e spiazzanti che hanno rivitalizzato il mio mono-neurone per qualche secondo, ben fatto! Il tutto intervallato da immagini e illustrazioni originali che agevolano la lettura per gli amanti del “Guardo solo le foto”. Non dico altro del libro, gli interessati se lo comprino, cartaceo o pdf, fate vobis

Un giorno di ordinaria malinconia

L’autore del volume, Simone Sacchini, siede alla sinistra del sottoscritto 40 ore alla settimana, la sua e la mia. Founder & CEO at Racconti a puntate, folle contributor Room5il giovane Sacchini nasce pressochè vegetariano nel lontano 1984 in quella terra ganza che è la Toscana. In seguito all’amore per l’Inter e anni di sconfitte epiche Sacchini sviluppa un innato nonché costoso senso dell’ironia, che lo porta a stappare bottiglie di Dom Pérignon per vittorie di misura della beneamata a San Siro contro la Spal. Per potersi permettere tale vizio il Sacchini inizia a scrivere manoscritti umoristici, particolarmente apprezzati durante i mercati di riparazione di gennaio. Il 5 maggio di qualche anno fa per una battuta di troppo è costretto all’esilio. Novello Dante, zaino in spalla è stato intravisto attraversare il Brennero gridando alla Patria traditrice:

“UnCèVerso”

Alla luce di tutto questo non è stato difficile comprarmi il libro, leggermelo tutto d’un fiato e strappare un autografo con dedica. Solo un dubbio mi rimane, mi scrive che l’immagine di copertina sia dedicata a me, #LoStrozzo ?

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